
Un segno distintivo del non essere vecchi dentro é l’adesivo sul ferro. Ne basta anche solo uno; se hai un adesivo sul ferro é segno che il bimbo che eri, ancora, un po’, vive. Un marmocchio che fa sua la bici segnandola con qualcosa di importante, o di sciocco ma importante, poco importa. Se venderai quella bici dovrai staccare lo, o gli, sticker con la pistola a caldo, oppure venderai la bici con gli sticker: in ogni caso, assieme al mezzo se ne andranno pure loro e, con loro, i favolosi ricordi che evocano, e le promesse di nuove avventure. É un po’ difficile disfarsi di un mezzo che hai cavalcato con gusto, un po più difficile ancora se “stickerizzato” da te.
Ci sono tanti tipi di adesivi da appiccicare alla bici, tralasciando quelli brandizzati o pedagogici che son roba pallosa, su tutti spiccano quelli simbolici e quelli celebrativi. A noi di cicloazione piacciono tutti ma amiamo particolarmente i celebrativi! Appiccicare l’ adesivetto di una felice, impegnativa, allegra, spensierata giornata in compagnia di altri immortali, in quel giorno, fantastici rider é porre un sigillo al ferro che in quel mentre fu un tutt’ uno armonico con te e con l’ambiente circostante.
In una mattina di Novembre fa freddo e pioviggina, prendi la biga veloce, che sei in ritardo e magari, per giunta, la giornata si prospetta irta di fastidiose sciocchezze e l’ occhio cade sullo sticker giusto, mentre estrai il mezzo dal posto che dovresti razionalizzare da una vita…Beh, un sorriso ti scappa al ricordo del gran giorno. Potresti non aver mai appiccicato nulla al telaio – che deve rimanere intonso per poterlo rivendere al miglior prezzo – e avrai il tuo denaro, tanti ricordi confusi ma un adesivetto, che ti fa l’ occhiolino e ti solletica lo spirito te lo scordi.
Lo sticker deve essere bello.

