
Giro a sbalzo
Avventuratevi lungo le valli che hanno visto, ancora, la foresta primigenia, quando già in pianura erano stanchi della civiltà; lungo sentieri dalle immani fatiche senza cantori, per pendii che assistettero alla distruzione della Cultura alpina, nel corso della guerra che qui annientò tutto ciò che caparbi uomini avevano costruito. Osservate le contrade che rinacquero con sacrifici inauditi, oggi abbandonate o dalle finestre chiuse per lunghi mesi. Guardatele, queste valli senza compromessi tra il piano e il pendio, ‘sti picchi che pare impossibile arrivarci e subito dietro ci stanno impianti sciistici falliti: continuano ad essere semplicemente belle! Qui ci vivono in pochi, poco più sotto ci viviamo in tanti e per quanti danni, le attuali e le antiche genti, di qui o di fuori, si siano dati la briga di fare, ancora non son riusciti a rompere la trama, quella trama che unisce l’asperità della roccia, più dura e appuntita, alla dolcezza della zolla più docile; trama che rende queste valli meravigliose all’ occhio che vi riconosce una sorta di universalità. I patrizi della Serenissima volevano qui spianare una montagna e invece la montagna c’ è ancora, e i patrizi sono spariti. Ci sono camion abbandonati su declivi impegnativi da percorrere a piedi; le strade non reggono a lungo, qui, e il bacarozzo metallico rimane a marcire senza più il verme d’ asfalto, di brutto collassato, che lo riporti a valle. E allora, che di nuovo sembra avvicinarsi un tempo da eroi, ritornano i fili a sbalzo, lavoro poco virtuale, che non lascia la voglia di forti emozioni, una volta terminato il travaglio dell’ impresa quotidiana. In punta di gomma visiteremo, senza farne parte, terre estreme, senza eccessi, che l’ estremo è più della somma degli eccessi: è pericoloso, semplice, di primo acchito accogliente, sempre tremendamente affascinante; di rado si accanisce sul fugace passante.

Finito il pippone aulico passiamo agli aspetti tecnici; questa volta le tracce sono due:

una se non c’è neve, con brevi ma intense digressioni sull’XC, che vi consiglio gommature generose e tassellate, se non addirittura di tirare fuori la buona vecchia MTB;

l’altra, se ci sarà la neve, tutta su bitume poco battuto ma almeno aperto e pulito.

La prima dedicata soprattutto ai panorami di largo respiro, la seconda ai dettagli delle contrade attraversate.

In ogni caso vi piaceranno sti posti; guardatevi le descrizioni del percorso, mettete a punto il ferro: si va in volta!

Mentre si pedala, ne avremo di storie da raccontare?


SCARICA LA TRACCIA DA PERCORRERE SE NON C’È NEVE

SCARICA LA TRACCIA DA PERCORRERE SE C’È NEVE

Ritrovo alla piazzetta di Castana alle ore 10, se volete andare in volta con noi
DOMENICA 6 FEBBRAIO
SABATO 19 FEBBRAIO
SABATO 26 FEBBRAIO
DOMENICA 27 FEBBRAIO
altrimenti quando vi pare!
