Trovarsi a giocare di questi tempi ha un potere salvifico… Inimmaginabile ai persuasi dalle idiozie televisive. Significa riaffermare, al di là di editti e grida, una salute più forte di qualsiasi paura, uno slancio vitale che perfora la barriera semantica vigente, che abbatte, seppur temporaneamente, le attuali, potentissime, assurdità nefaste quotidiane.

Sabato pomeriggio di vera sfida, perché ogni mona è capace di fare na garetta in mezzo a decine o centinaia di concorrenti, ma quando ci si trova in otto, e le garette sono tre, tutti son chiamati a dare il meglio di sè! Se manca la possibilità della performance almeno per arrivare alla fine senza punti con stile; se pensavi di essere performante ma metà dei concorrenti ti ha superato per prenderla con stile e, se hai viaggiato tra i primi, per tenere la gara serrata sempre e comunque col sorriso sulle labbra. Stile insomma…E coraggio! Roba poco comune negli ultimi mesi di codardia diffusa. Gente seria, che ci vuole una grande, gentile, serietà per giocare, soprattutto se si gioca in pochi, senza grandi supporti e in condizioni precarie.
Per qualche ora lontani da questa nevrosi collettiva, abbiamo riso al sole, corso al tramonto con la faccia al vento, bevuto e mangiato sotto la luna piena in cima a una collina!

Le difese immunitarie dei partecipanti, belle gagliarde, ringraziano.

O vivi…. O muori.
Stay Wild!
Capitan Mutanda ( neosocio )
Ci sono