Sorridi a bocca chiusa, la pioggia spesso è acida!
Un lunedì mattina non può che iniziare con la pioggia! Le innumerevoli solatie mattine del primo giorno della settimana, che magari si sono susseguite ininterrotte per mesi, diventano un vago ricordo d’infanzia dopo due lunedì consecutivi di pioggia! Per fortuna che al lavoro andrò in bicicletta! Quelli che vanno sempre in auto la maledizione la portano sempre con loro, con la pioggia tutto è ancora più rallentato e caotico: invito tutti ad una preghiera per questa gigantesca categoria di persone prostrate nello spirito e nel corpo, che presto dovranno trovare un modo alternativo per muoversi, lo dovranno fare repentinamente, senza risorse e per forza….e allora non sarà piacevole!
Quelli che proprio non capisco sono i ciclisti del sole, quelli che, se piove, prendono l’auto; oppure gli sportivi, che il giorno prima sono stati immersi nella palta, al freddo, per una gara di ciclocross, che si sono beati di questa voluttà e di cui, il giorno dopo si privano!
Con la pioggia e con un minimo di attrezzatura – che non sto qui ad elencare per non offendere l’intelligenza degli eventuali lettori – spostarsi a pedali diventa ancora più conveniente. Nei giorni di pioggia il traffico aumenta vertiginosamente, il lunedì poi, dove tutti hanno in mente grandi progetti per il futuro della settimana lavorativa, schizzare tra asfalto bagnato,lamiere veloci e telonati schioccanti al vento, ti fa arrivare al lavoro raggiante! Anche questa mattina non ti hanno ucciso! Sei arrivato prima di chiunque mantenendo costanti spazio e tempo! Entrare nella gabbia di matti dove lavori, inguainato nei tuoi indumenti waterproof stillanti e con sotto braccio il casco ti fa sentire un novello San Giorgio… che hai voglia un solo drago!
Strap! Zip e swish! Metti tutto ad asciugare in un angolino che ti sei ricavato e sotto sei asciutto! Solo se le cataratte si sono riversate sopra di te o i km sono molti sei un po’ bagnato ma, anche in questo caso, l’asciugatura sarà rapida se non ti vesti come Barbie o Ken!
Io faccio uno di quei lavori dove capita di avere dei “buchi”, penso sia comune a tanti lavori, anche se vuoi non puoi lavorare per mille problemi…l’ho detto, è una gabbia di matti (nel senso buono eh eh!)! Allora lascio tutti, mi inguaino di nuovo e vado a farmi un caffè in centro…è così rilassante il centro nei lunedì piovosi!
Si, lo so, con l’auto avrei potuto fare tante cose, si, immaginare di poter fare la spesa, passare per casa a scaricarla, portare il cane dal veterinario e passare in posta, si, prima di tutto ti fermi in posta, diamine siamo o no efficienti ? E’ il primo posto che incontri lungo la tua road map! Allora cerchi, per l’eternità, fatta di 8 minuti di improperi nei confronti di centinaia di nullafacenti che hanno l’auto ma non la smuovono mai dal suolo pubblico, e non lasciano lavorare la gente che lavora lavornado bene, un parcheggio. Finalmente un mentecatto se ne sta andando con lentezza inenarrabile, parcheggi, percorri i 30 metri che ti separano dall’ufficio del fottuto telegrafo maledicendo la pioggia che bagna la terra, entri e ti trovi ultimo di una massa di silenziosi e agguerritissimi pensionati che non hanno tempo da perdere, guardi la macchinetta gialla dispensatrice del bigliettino che sta virando sul verde! Torni sui tuoi passi ed è già passato anche il punto di non ritorno temporale…con un senso di frustrazione che ti accompagnerà, nel migliore dei casi , anche per tutto il soleggiato martedì, torni a prendere il tuo bolide e un piede su una pozzanghera ti farà smaniare fino a quando, all’ingresso della gabbia, ti ricomporrai…i matti, si sa, fingono tutti di essere persone affidabili e serie, sopportano pure calzini di filo di Scozia fradici fino a sera!
Invece, in realtà sono in bici e piove, non posso fare un cribbio! Vado a farmi un caffè (!!??), qualche posticino intorno, un po’ meno triste, lo si trova sempre.
Il lunedì mattina, andare al lavoro, sotto la pioggia in bicicletta…Gli schiavi del motore le prime volte ti guardano sconvolti, poi ti ignorano masticando amaro…Arrivi col sorriso e col sorriso te ne vai; ti aspetta ancora una bella pedalata fino a casa! Almeno 20 minuti di relax, non 5′ dentro una bara con la musica…con un motore, quando hai fretta, arrivi sempre troppo tardi e quando vuoi prendertela comoda arrivi sempre troppo presto.
A Lunedì pomeriggio!
Alessio Zago
Vabbè, ma il problema vero resta la sicurezza: con bagnato e poca luce pedalare è una roulette russa. E lo dico da affezionato ciclista. Il problema è destinato ad aggravarsi man mano che la carenza di carburante creerà nuovi pedalatori improvvisati per necessità.
Sicurezza? Quando vai prudente e ti fai vedere con illuminazione adeguata hai fatto tutto…se la metti sulla roulette russa è molto più probabile beccare il proiettile in auto che in bici, secondo la casistica e la statistica.
A mio avviso meglio 1000 ciclisti improvvisati che un solo camionista distratto o un automobilista con 50 anni di esperienza!
Purtroppo, statisticamente parlando il pedone e il ciclista muoiono spesso, troppo spesso (e la cosa mi fa imbestialire, toccandomi di persona). Si tratta di un problema grave in Italia. Mi pare che manchi praticamente qualsiasi tipo di risposta da parte delle forze dell’ordine, a parte girare bollette dei danni pagate dagli assicuratori.
Hai ragione da vendere Fausto! Ma non sono più al sicuro gli automobilisti…Nessuno è al sicuro in un mondo di giganteschi oggetti lanciati a folle velocità! I progetti a venire per grandi cambiamenti li lasciamo ad altri; noi pedaliamo qui e ora e riteniamo che questo faccia una grande differenza, per noi e per quello che ci circonda. Da quello che ho capito questo lo fai anche tu, correggimi se sbaglio.